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ORGONITE

Con il termine «Orgonite» si fa riferimento a un particolare materiale che fu il prodotto di molteplici osservazioni fatte da alcuni ricercatori indipendenti negli anni 80, in particolare dall’austriaco Karl Welz e dall’americano Don Croft.

A quanto sembra, però la parola «Orgonite» fu coniata da Welz che solitamente ne è anche considerato l’inventore.

Nello specifico questo ricercatore scoprì che piccoli frammenti di metallo sospesi in resina epossidica indurita producevano un materiale il cui effetto è molto simile a quello sperimentato da Reich nei suoi accumulatori orgonici (ORAC) costituiti da una sovrapposizione di strati di materiali organici e fogli metallici.
Alla miscela di resina e metallo è solitamente aggiunto un cristallo di quarzo.
Inoltre Welz si rese conto che tale materiale possedeva anche l’importante caratteristica di ripulire e trasformare il temibile orgone negativo (DOR, Deadly Orgone) in Orgone positivo (OR) a beneficio di tutti gli esseri viventi.
In pratica, secondo la teoria, la matrice composta da resina e da frammenti metallici attrae e concentra l’energia orgonica presente nell’ambiente circostante, dopo di che il cristallo di quarzo conferisce all’Orgone la sua vibrazione originaria.
Questo notevole materiale fu, appunto, chiamato Orgonite.

Tuttavia v’è da sottolineare che il termine oggigiorno è entrato nell’uso comune a tal punto che è utilizzato non solo per indicare il particolare materiale ideato da Welz ma anche tutti quei materiali risultanti da ogni possibile variante e che sfruttano il medesimo concetto di base, ossia una miscela di elementi metallici con componenti organiche.

In verità ci possono essere infinite variazioni sul tema, infatti, alla miscela possono essere aggiunte diverse altre sostanze in modo tale da rendere l’effetto (pulizia dell’orgone negativo e accumulo di orgone positivo) più potente rispetto alla ricetta «classica» iniziale.
Inoltre diversi ricercatori tentano anche la via della «specializzazione» dell’Orgonite in modo da rendere il materiale più adatto alle differenti applicazioni.
In altre parole il limite concreto delle variazioni sul tema è fornito solamente dalla fantasia umana.

L’orgonite si adatta meravigliosamente per essere un valido supporto in tutte quelle discipline metafisiche e meditative (come ad esempio il Reiki, il Tai Chi, lo Yoga e le diverse forme di preghiera) che normalmente utilizzano l’orgone come forza motrice spirituale.

Infatti, l’orgone è anche chiamato «Ki» (o Qi), Energia Reiki, Forza Magica, Prana, Energia Eterica, Bioenergia, Fluido, Energia Astrale, Forza di Vita, Spirito Universale, Spirito Santo e con infiniti altri nomi.
Inoltre, poiché l’orgonite trasforma l’energia nociva per la salute in energia «sana» può essere utilizzata con profitto in tutte quelle tecniche di medicina alternativa (come ad esempio la Cristalloterapia, Radionica, Radiestesia medica, tecniche di guarigione attraverso il Ki, ecc., ecc.) per potenziare indefinitamente gli effetti curativi sui pazienti.

Considerando più da vicino il funzionamento di un materiale di tipo «Orgonite» possiamo affermare che i costituenti organici (la resina e/o altri possibili materiali) attraggono l’energia orgonica accumulandola come una sorta di «spugna energetica». Quest’accumulo agisce da ulteriore forza traente per dell’altro orgone presente nell’ambiente circostante, infatti, un elevato potenziale orgonico attrae ulteriore Orgone.
Contemporaneamente i costituenti metallici tendono a respingere l’energia orgonica attratta. Perciò nell’ambito di un dispositivo orgonico si ha un «doppio effetto», uno attrattivo dall’esterno verso l’interno e uno repulsivo dall’interno verso l’esterno.
Questo doppio effetto è comunemente chiamato «scrambling».
Comunque sia tutto ciò pone l’energia in uno stato caotico grazie alle proprietà contrapposte dei materiali costituenti l’Orgonite.
Infine l’energia orgonica esce dal dispositivo in tutte le direzioni «spiralizzata» dal cristallo di quarzo e «pulita».
Perciò se nell’ambiente abbiamo del DOR (Deadly Orgone) questo è convertito nuovamente in OR (Orgone) nel momento stesso in cui attraversa l’orgonite.

Affermiamo che l’energia subisce una «spiralizzazione» perché ciò risulta da un attento esame radiestesico. Si nota, infatti, che un pendolo sospeso su dell’orgonite viene messo in movimento facilmente con un’accentuata rotazione destrorsa (positiva). Inoltre l’operatore avverte un leggero formicolio sulla mano con cui trattiene il pendolo. Naturalmente maggiore sarà la forza dell’orgonite e maggiore sarà l’ampiezza delle oscillazioni.

E’ molto interessante costatare che l’orgonite non trasforma solamente l’orgone negativo in positivo; in verità si può notare che anche altre forme di energia presenti nell’ambiente possono subire una trasformazione e promuovere lo sviluppo di nuovo orgone.
Ad esempio la Musica (soprattutto se armoniosa) favorisce la produzione di nuovo orgone per mezzo della nostra orgonite. Soprattutto la Luce (specie quella Solare) ha l’effetto di amplificare il formarsi di altra energia orgonica pulita. Per questo è consigliabile posizionare l’orgonite in un luogo in cui la luce del Sole sia abbondante.

E’ importante precisare che l’orgonite (in un sistema isolato) non è in grado di generare orgone. In realtà (come abbiamo visto in precedenza) l’Orgonite vene eccitata da diverse forme di energia. Questa «stimolazione» produce energia orgonica.
In pratica l’energia è riorganizzata e riportata a uno stato più vicino all’origine, più «universale». Una volta fatto ciò può essere utilizzata in modo proficuo da tutti gli esseri viventi che si trovano nel medesimo ambiente.

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